Abbiamo assistito, nel fine settimana appena
trascorso, all’ultimo increscioso episodio della saga rappresentata dall’intricato
e turbolento rapporto tra la Girgenti Acque S.p.A. ed i cittadini della
Provincia di Agrigento. L’incendio da parte di ignoti di quattro automezzi di
proprietà della ditta che gestisce il servizio idrico nella Provincia agrigentina,
e la conseguente presa di posizione da parte dell’Azienda, ci hanno fornito utili
spunti di riflessione.
La prima riflessione, ovviamente, riguarda la
fermezza con la quale un simile gesto deve essere condannato. In particolare
noi giovani, portatori di una mentalità moderna e democratica con la quale affrontare
e risolvere le questioni, non possiamo che condannare duramente l’incendio
subito dalla Girgenti Acque. Infatti, pur comprendendo lo stato di difficoltà
economica e disagio sociale generato dalle insostenibili tariffe applicate e
dai distacchi della fornitura idrica a cui sono sottoposti gli utenti morosi,
vogliamo lanciare il messaggio che la violenza non può e non deve essere un
mezzo per manifestare la propria condizione di insofferenza. Molteplici infatti
sono state, nelle ultime settimane, le occasioni che i cittadini hanno avuto
per scendere in piazza e manifestare il proprio dissenso verso il merito ed il
metodo con cui i servizi idrici sono attualmente gestiti. Non ultima la nostra
manifestazione, Liberamente Acqua, alla quale sono intervenuti diversi giovani
e delegati di associazioni per utilizzare l’arma della protesta di piazza pacifica
contro chi ci sta rendendo estremamente difficoltoso (e costoso) l’accesso all’approvvigionamento
idrico. Episodi di violenza, verbale e peggio ancora fisica, a nostro giudizio
non sono altro che espressioni di quella mancanza di senso civico che è
corresponsabile della situazione di degrado sociale, politico ed economico
nella quale ci troviamo e pertanto sono da circoscrivere nell’ambito delle
azioni da censurare senza se e senza ma.
Ciò premesso, ci sentiamo ulteriormente di dire che
il comunicato stampa divulgato dalla ditta poche ore dopo l’accaduto lascia quantomeno
perplessi.
Infatti, con la frase “talvolta anche chi scende in
piazza a fomentare i cittadini contro qualcuno, sia esso la Girgenti Acque,
compia un atto di estrema pericolosità” a nostro parere si vuole
tentare, nemmeno tanto velatamente, di attribuire responsabilità indiretta dell’attentato
incendiario subito dalla Girgenti Acque a coloro i quali, come La Nuova
Primavera, hanno organizzato e posto in essere manifestazioni a favore della
gestione pubblica dei servizi idrici e per richiedere tariffe più eque e
solidali.
È forse un atto rischioso per l’incolumità di
qualcuno fare proprio il malcontento della gente comune ed, utilizzando la
propria struttura associativa, portarlo all’attenzione dei media e di chi di competenza
allo scopo di presentare una proposta che consenta di alleviare tale
insofferenza?
Rendere gli studenti partecipi delle difficoltà
economiche che le proprie famiglie devono sostenere per affrontare i costi
elevati della gestione del servizio idrico togliendo in questo modo risorse da
investire per il loro futuro vuol dire fomentare i cittadini?
Noi riteniamo di avere sempre agito nel solco della
legalità e nell’alveo di quelle libertà e di quei diritti che la Costituzione
ritiene inalienabili per tutti i cittadini, e, fermo restando la dura reprimenda
verso qualsivoglia forma di violenza, abbiamo formulato al Decisore
politico-amministrativo quella che secondo noi è una proposta che potrebbe
alleviare il disagio di un buon numero di famiglie del nostro territorio,
comprese le nostre. E lo abbiamo fatto da cittadini liberi da qualunque
condizionamento partitico, non contro qualcuno ma per portare avanti l’idea ed
il concetto che la società civile può e deve mettersi all’opera per migliorare
la propria esistenza.